NUMANA. Fervono i preparativi per la festa di Cristo Re che si svolge come da tradizione l’ultima domenica di ottobre e che coinvolge l’intera comunità per mantenere viva la tradizione e la devozione del suo crocifisso miracoloso.

Il programma religioso prevede la tradizionale via crucis di venerdì sera che, partendo dal porto per arrivare al santuario, interesserà la zona di Numana bassa, mentre quella delle 17 di domenica con il crocefisso passerà per il centro storico.
Il programma civile prevede due giorni di iniziative per grandi e piccoli.
Si inizia sabato alle 15 con la grande caccia al tesoro per bambini e ragazzi con Nutella party finale.
Alle 21.15 in chiesa è in programma la rassegna di corali polifoniche: la corale Cristo Re di Numana, quella di San Francesco d’Assisi di Jesi e il coro Andrea Grilli di Sirolo.
Le esibizioni saranno intervallate da letture inerenti la storia del crocifisso di Numana.

La corale di Numana spazierà il suo repertorio da “What a wonderful world” interpretata da Louis Armstrong, a “The prayer” Celine Dion e Andrea Bocelli, passando per “Fly me to the moon” di Frank Sinatra fino ad un brano della musica pop, “Fix you” della band inglese Coldplay. Mentre il brano conclusivo della rassegna sarà l’ “Ave verum corpus” di Mozart eseguito collettivamente dalle tre corali.
La giornata di domenica inizierà alle 9 con la passeggiata ecologica e con l’apertura della pesca di beneficenza nei locali dell’oratorio alle 10.30.
Il pomeriggio in piazza saranno presenti animazione e giochi, la ruota della fortuna con i ragazzi dell’Atletico Numana e lo show di Andrea Polverini.
Estrazione della tombola con 1.600 euro di montepremi alle 19.45 e degustazione di prodotti tipici in attesa del tradizionale spettacolo pirotecnico, che chiuderà i festeggiamenti in onore del crocefisso conservato all’interno della chiesa nella piazza centrale di Numana.

Molto vicino allo stile bizantino da cui riprende l’iconografia del Christus trimphans, il Cristo di Numana ha infatti occhi aperti, viso alto, nessuna espressione emotiva, braccia e gambe rilassate e piedi scrociati.
Una figura quasi surreale evidenziata dal fenomeno ottico, molto diffuso in scultura e disegno, per il quale lo sguardo del Cristo sembra seguire l’osservatore in qualsiasi punto della chiesa.
Storia e leggenda
I racconti sul crocefisso si perdono tra leggenda e fede, per cui è difficile risalire alla sua vera storia.
La leggenda vuole che fu ritrovato sepolto in spiaggia alla fine del 1200 in seguito al maremoto dell’846 d.c. che fece franare parte del borgo antico del paese dove si trovava la chiesa che lo conservava.
La tradizione più diffusa sulle sue origini è quella di uno scritto del XII secolo, secondo il quale san Luca evangelista e Nicodemo, dopo aver tolto il corpo di Gesù dalla croce, lo scolpirono su legno di cedro in Palestina e che venne trasferito qualche decennio dopo a Beirut dove venne oltraggiato e colpito con lame e lance.
Secoli dopo il crocefisso iniziò a sanguinare e il sangue venne raccolto in alcune ampolle ancora oggi conservate a Venezia, Mantova e all’interno del crocifisso stesso.
Durante il nono secolo Carlo Magno decise di donarlo a papa Leone III, ma di ritorno dalla Terra santa durante la traversata in mare, l’imperatore fu colto da una furiosa tempesta e fu costretto ad approdare a Numana e a lasciare il crocefisso al paese.
Per alcuni secoli scomparve per poi essere ritrovato in spiaggia dai pescatori e portato nella chiesa a Numana. Con la decadenza del paese, pellegrini e reliquia trovavano ospitalità nel vicino castello di Sirolo.
Da qui il detto: “Chi va a Loreto e non va a Sirolo, vede la madre e non vede il figliolo”.
Col tempo il crocefisso tornò a Numana e i numanesi, per rivalsa, continuano a replicare che i sirolesi si sono venduti il crocefisso per una “magnata de stuccafissu”.
In ogni caso quello di Numana è un crocefisso molto particolare e come ogni anno tutta la comunità si prepara con fermento a una delle feste più sentite del paese.