Porto Recanati, 19 giugno 2018 – Un festa lunga un pomeriggio nella piazza principale della città celebra con uno show cooking realista e intenso lo storico Brodetto di Porto Recanati. Presenti e a sostegno, l’Amministrazione comunale con il sindaco Roberto Mozzicafreddo, il suo vice Rosalba Ubaldi e l’assessore Angelica Sabbatini.

Un evento, quello di domenica scorsa, anticipato dalla conferenza stampa del 7 giugno. Alla fine dello show interpretato da German Scalmazzi della Rotonda 1962, da Fabio Giorgini del Ristorante da Fabietto e da Fabio Cipriani del Ristorante Giannino i tre scendono dal palco, si presentano alla giuria che qualche attimo prima ha tessuto le lodi del brodetto appena cucinato e, al cospetto di Marco Pacella memoria storica della città, firmano lo statuto della neonata Accademia.
Nel frattempo la folla, numerosa, è in fila educata ad aspettare la propria porzione di brodetto. L’unico, fra tutti i codificati della Regione, senza pomodoro ma con lo zafferano. Che gli regala un profumo unico ed un bel colore caldo e dorato. Un profumo che avvolge tutta la piazza e arriva voluttuoso e gaudente ai nostri nasi.

Già, perché sono in giuria in mezzo a tanti amici. Accanto a me Cesare Lapadula e Gualberto Compagnucci in rappresentanza dell’AIS Marche, Angelo Serri, patron di Tipicità e organizzatore del Gran Tour delle Marche che ingloba anche Porto Recanati, il sindaco di Castelfidardo Roberto Ascani, Monica Bordoni, amministratore delegato di MakeInMarche, portale di prodotti artigianali marchigiani e tanti altri.

I tre cuochi ci decorano con una pesante medaglia a dimostrazione dello spessore culturale, turistico e storico di questa giornata. Insieme al Brodetto, come ho già scritto con la B maiuscola, si ricorda e quindi si celebra il suo cuoco inventore Giovanni Velluti, proprietario del Ristorante Grottino, il secolo scorso. Fu sua l’idea di impreziosire questo che era il cibo dei pescatori preparato con il pesce che rimaneva nelle reti, con l’allora zafferanella. Per farne un piatto importante da servire alla sua tavola e da spedire in Italia a tutti gli appassionati.
Faceva già ecommerce in tempi non sospetti. Gli altri brodetti impiegano: quello di Fano la conserva, il vino bianco e l’aceto; quello di Ancona il prezzemolo, il pepe e non usa il vino ma l’aceto; quello di San Benedetto il pomodoro verde, la salsa di pomodoro, il peperone giallo, il peperone rosso, l’aceto e il vino.

Dal palco i nostri magnifici chef raccontano il loro con gli 11 pesci canonici, che se non sono tutti poco importa, la cipolla bianca, l’olio extravergine d’oliva, il sale, il pepe, lo zafferano messo in infusione e il Verdicchio. Il vino bianco italiano più famoso al mondo. Rappresentato dal Comune di Montecarotto nella figura del sindaco e dell’assessore alla Cultura e dalle bottiglie di tre delle aziende più famose: Moncaro, Sabbionare e Fattoria San Lorenzo. Egregiamente illustrate da Cesare Lapadula e Gualberto Compagnucci. Sempre un grande piacere starlo ad ascoltare.
Il pomeriggio marinaro guidato da Marco Pacella e da Alberto Monachesi anima della comunicazione di Tipicità e del Gran Tour delle Marche. Se German Scalmazzi ha potuto spiegare la ricetta nei dettagli a Gioacchino Bonsignore durante Gusto su Canale 5 è merito del brodetto ma anche di Monachesi. Ed ora aspettiamo ulteriori sviluppi. Questo è solo l’inizio.
di Carla Latini