Cuneo. Essere il paese dei vitigni, del mitico “Dolcetto”, non basta. Ora Dogliani, un comune delle Langhe che conta poco meno di 5000 abitanti, punta a diventare un spicchio di Olanda.
Il progetto si chiama “Mille tulipani” e porta la firma del comitato spontaneo “Il castello c’è”.

L’idea viene da Parigi, dove esiste addirittura una proposta di legge per incentivare i privati a creare il proprio giardino in spazi pubblici.
L’obbiettivo di Dogliani è quello di avere una nuova attrattiva per chi viene a visitare questa terra per il suo celebre rosso rubino.
C’è già chi immagina l’arrivo di comitive di pittori in cerca di ispirazione. Come non pensare ai fiori di Van Gogh? Anche se i suoi più celebri sono girasoli?
I bulbi saranno scelti da Yivonne Amman, un’austriaca che lavora come architetto di giardini. A Dogliani ha già diverse case vacanze per progetti di scambio turistico.
Ancora da definire l’area dove verranno piantati i fiori. E’ in atto uno studio di valutazione che terrà conto della possibilità di controllo e dell’effetto scenografico.
Il progetto non è nuovo alla zona. Nella vicina Pralormo, in provincia di Torino, al tulipano è dedicata una festa e il fiore è già simbolo del paese.
Curiosa è invece la storia di questi bulbi che tutti credono olandesi.
Il tulipano è una “Liliacea” originaria dei monti della Turchia. Il nome deriva dal turco «tullband», che significa copricapo, turbante, per la forma che il fiore sembra rappresentare. Fu Solimano il Magnifico, nel XVI secolo a renderlo simbolo della nazione.
Fu portato per la prima volta in Europa nel 1554 dal fiammingo Ogier Ghislain de Busbecq, ambasciatore di Ferdinando I alla corte di Solimano. Ne spedì alcuni bulbi al botanico Carolus Clusius, responsabile dei giardini reali olandesi. Fu lui a trovare un modo per svilupparne molte varietà, nei più possibili colori e nelle forme più stravaganti.
Nel 1593, in Olanda, il tulipano era già uno status symbol per il suo potere decorativo e per il suo valore economico.