04 Set Il Covo di Campocavallo donato alla città di Cracovia
Rimarrà per sempre nella vicina città di Wieliczka. Alla consegna, a rappresentare la comunità osimana, l’assessore Annalisa Pagliarecci
Osimo, 4 settembre 2018 – Lo scorso 26 agosto l’assessore Annalisa Pagliarecci ha rappresentato l’Amministrazione comunale di Osimo nella città polacca di Cracovia, per la consegna dell’opera realizzata dai maestri del Covo di Campocavallo.
Nell’occasione, ha rinnovato il sentimento di profonda stima e gratitudine nei confronti del comitato di Campocavallo, da sempre dedito a mantenere viva una delle poche tradizioni contadine rimaste in vita nell’area geografica osimana. Sin dal 1939, infatti, con l’obiettivo di ringraziare la Beata Vergine Maria per il raccolto dei campi, donne e uomini realizzano opere di straordinaria bellezza con l’utilizzo delle spighe di grano.
Quest’anno, i maestri del Covo hanno voluto rendere omaggio alla figura di San Giovanni Paolo II attraverso una fedele riproduzione della meravigliosa Basilica di Santa Maria Assunta di Cracovia (utilizzate oltre due milioni di spighe di grano, ndr), edificio la cui imponente architettura domina la maestosa Piazza del Mercato di Cracovia, luogo tanto caro a Karol Wojtyla.
Alla cerimonia di consegna del Covo era presente Sua Eminenza il Cardinale Stanislao Dziwisz, che ha permesso di percepire ancora più vicina la figura dell’amatissimo San Giovanni Paolo II. Al termine della funzione religiosa, alla presenza del dirigente della Regione Marche Raimondo Orsetti, l’assessore Pagliarecci ha consegnato al Cardinale Dziwisz la Spiga d’oro 2018.
A seguire, ha ringraziato il sindaco di Wielictkza, Artur Koziol, per aver deciso di ospitare il Covo nella sua splendida città e precisamente nell’area dedicata al Campus della Misericordia dove, due anni fa, si è tenuta la XXXI edizione della Giornata Mondiale della Gioventù, con Papa Francesco.
Per l’ennesima volta nella storia, le strade dell’Italia e della Polonia si sono incontrate nel segno dell’amicizia e della fratellanza; una storia costellata di episodi che ricordano quanto sia stato fondamentale il sacrificio dei soldati polacchi per restituire la libertà al popolo italiano durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nel cimitero militare di Montecassino i soldati polacchi posero una scritta: “Per la nostra e vostra libertà, noi soldati abbiamo lasciato la nostra anima a Dio, il cuore alla Polonia e il corpo all’Italia”. Al termine di quella guerra infatti, molti soldati polacchi dovettero scegliere tra il ritorno in una patria occupata dai sovietici o le vie dell’esilio.
redazionale