Castelfidardo. Una costellazione piccola – ma che brilla…eccome se brilla – di eventi e performance che si inseriscono in maniera del tutto inaspettata all’interno degli spazi urbani di Castelfidardo. Oggi pomeriggio, a partire dalle ore 17, torna l’appuntamento con CondiVisioni, un progetto artistico e culturale nato dal fortunato incontro tra Collettivo ØNAR, SuperVanvere! e MALTE – Musica Arte Letteratura Teatro Eccetera.
Una nebulosa – per restare in tema – che mescola teatro, immagini, disegno, video; che lascia ampio spazio all’improvvisazione e alla creatività; che si serve delle nuove tecnologie in maniera del tutto sperimentale e che propone un’idea di arte dinamica e inclusiva capace di coinvolgere lo spettatore e renderlo protagonista attivo.

Giunto al terzo e ultimo atto all’interno del “Natalfidardo” organizzato dal Comune, che ha già ospitato il gruppo di giovani artisti domenica 4 e 11 dicembre, CondiVisioni ha allestito per la serata di chiusura un programma ricco e stimolante che – tra le altre cose – valorizza l’area del centro città.
Una chiesa di San Francesco come non l’avete mai vista è quella illuminata da Matteo Lorenzini e Leonardo Recanatini che attraverso il video mapping – ovvero proiettando luci e immagini in movimento su una superficie – giocano a stravolgere la nota fisionomia dell’edificio, facendogli indossare abiti inusuali.
Spostandosi nell’atrio del palazzo comunale, invece, ci si imbatte in Lodovico Gennaro e nel suo geniale laboratorio di scenografia che sfida i passanti a “sporcarsi le mani” per dare nuova vita a materiali di scarto.

Chi invece preferisce riposarsi nelle panchine del centro storico non può non notare Giacomo Lilliù e Nicholas Tiranti, due personaggi di un racconto in cerca di trama. Il pubblico si trasforma allora in regista e suggerisce alla coppia di attori temi, dialoghi, movimenti attraverso i quali creare una serie di brevi sketch del tutto improvvisati.
Chi non ha la passione per il cinema e calza con più facilità i panni del musicista può lasciarsi coinvolgere dalle note di Reesut e Aspect Ratio che inondano Porta Marina. Un soundscape elettronico a tinte ambient tutt’altro che definito. A completare la melodia, infatti, sono i contributi di coloro che vogliono incidere un proprio pezzo utilizzando la strumentazione messa a disposizione, tra cui un microfono. Gli interventi del pubblico sono registrati dal vivo e processati digitalmente entrando in presa diretta nel corpo della traccia di partenza. A seguire, dalle ore 19, gli stessi spazi ospitano una jam session elettroacustica.

Completamente virtuale, infine, il digi mini painting curato da Sarah Santa e Leonardo Recanatesi all’interno del cortile di Palazzo Mordini. Tavoletta grafica, videoproiettore e schermo prendono il posto di cavalletto, colori e pennello. E per foglio, il corpo dei soliti passanti, i quali, nel frattempo – dopo una giornata “in balia” degli artisti di CondiVisioni – si sono trasformati da semplici e ignari spettatori ad attori protagonisti dello spettacolo.