Camerano. Si è aperta, da due giorni, la nuova stagione venatoria. All’insegna delle solite proteste dei naturalisti e delle solite difese dei cacciatori. Andrà avanti fino al 9 febbraio 2017
Per l’occasione, abbiamo incontrato il presidente della Federcaccia di Camerano, Guido Piastrellini.
“La caccia è un istinto naturale – ha esordito – è piena di pregiudizi e criticata da molti, anche nel nostro paese dove da sempre, in fatto di territori cacciabili, ha avuto parecchio materiale da sfruttare. Sono tanti quelli che continuano a infamare questa disciplina, ignari dell’enorme quantità di leggi che rendono l’attività sicura per l’ambiente. L’Italia, in fatto di caccia, ha la legge più restrittiva d’Europa”.
Cosa pensa del nostro calendario venatorio?
“In Italia abbiamo tre mesi per poter cacciare i capi, e i restanti nove sono dedicati al ripopolamento. In Spagna e Croazia, invece, il tempo dedicato alla pratica della disciplina può arrivare anche sei mesi”.
E sui limiti imposti verso le specie cacciabili?
“Sono limiti enormi. Si possono cacciare solo quaranta specie. Che, una volta abbattute, vanno registrate. Chi prova a contrabbandare i numeri è passibile di multa. A questo, si aggiunga il discorso delle specie protette, troppe, come l’allodola o l’airone cinerino. Poi ci sono le specie particolarmente protette, come l’anatra marmorizzata o l’airone bianco maggiore: con l’uccisione della prima si rischiano multe salate, mentre con la seconda si rischia anche una denuncia”.
Avete avuto problemi all’apertura con le associazioni naturalistiche?
“Non più di tanto. C’è stato un tentativo di disturbo da parte di affiliati al WWF, come succede ogni anno, mirato a stoppare l’avvio delle battute, ma è stato reso inoffensivo perché era tutto in regola”.
Come è cambiato il modo di andare a caccia negli ultimi decenni?
“Oggi L’agricoltura si è industrializzata parecchio. E c’è stato un vero e proprio cambiamento da quando non esiste più la mezzadria. Oggi, guardando il Conero, si vedono solo campi arati. I capi, disturbati da tutto questo arare sono stati costretti a migrare abbandonando il loro habitat naturale. Letteralmente sfrattati da quella che da sempre era casa loro”.
Come l’hanno presa i cacciatori?
“Malissimo. Noi cacciatori sentiamo nostalgia per i tempi passati, quando le battute erano molto più ricche”.
Vuole aggiungere qualcosa per chiarire il vostro mondo ai nostri lettori?
“Sì, c’è questa cosa nuova che riguarda le specie cacciabili. Le specie in deroga. Ovvero quelle specie che fanno talmente danno che lo Stato non riesce più a risarcire i danneggiati. Quest’anno sono cacciabili gli storni. Sono soliti nidificare in Polonia e con questa azione si sta cercando di farlo tornare là. Poi ci sono i piccioni, che sporcano in modo eccessivo. Qui a Camerano non sono un problema, ma nelle grandi città con il loro guano imbrattano case, monumenti e negozi. Inoltre, è stata inserita la tortora dal collare, si sospetta porti la salmonella”.
I suoi iscritti saranno felicissimi di potersi gettare a capofitto su queste specie…
“L’associazione conta circa sessanta cacciatori, ma solo dieci di noi cacceranno specie in deroga. I nostri iscritti, che approfitto per ringraziare, sono grandissimi appassionati e rispettosi delle leggi. Hanno sempre condiviso la nostra linea e non hanno mai dato problemi”.
Grazie presidente per la sua cordiale disponibilità e chiarezza. E ci perdoni se non le auguriamo buona caccia!