Camerano – Le storie più belle sono quelle che hanno un seguito positivo e di questi tempi già questo fa notizia. I ragazzi di Mobitaly, a Camerano, hanno fatto parlare di loro circa un anno fa per aver costituto, a fine 2014 una start up controcorrente.
Usciti dalla Gatto Cucine, che negli anni belli aveva portato la bandiera di Camerano in giro per il mondo, ma che nel 2014 era stata costretta a chiudere, questi sedici coraggiosi ex dipendenti avevano deciso di costituire una nuova azienda.

Partiti come terzisti hanno deciso poi di lanciare anche una propria linea, e al Fuorisalone in occasione della settimana del design di Milano dello scorso anno hanno presentato Mocaki.
l’Onorevole Emanuele Lodolini ha incontrato gli operai e i tecnici della cooperativa Mobitaly, e ha potuto constatare di persona il cammino che ha portato gli ex dipendenti della Gatto cucine spa ad avere importanti riconoscimenti sul mercato e ad ascoltare i loro progetti futuri.
Il nome Mocaki deriva dall’acronimo Modular Cat kitchen, si tratta infatti di una cucina pensata per gli amanti dei gatti.
«Sono circa otto milioni i gatti nel nostro paese» conferma Francesco Vintrici, appassionato di gatti e ideatore di Mocaki insieme a Daniele Schinaia. La cucina ha suscitato subito molta curiosità anche negli Stati Uniti, dove sono numerosi gli amanti dei felini. L’azienda oggi produce sempre conto terzi, collaborando con importanti marchi, aziende di contract e architetti prestigiosi, oltre ad aver sviluppato alcune linee proprie.
I prodotti sono destinati ad un target di alta gamma che ama il mobile di qualità, il design italiano, la cura artigianale dei particolari e il “su misura”. Un importante traguardo è il successo ottenuto nei paesi esteri. Le destinazioni delle produzioni, oggi, annoverano paesi europei come Spagna, Germania, Francia, Montecarlo, Svizzera, Inghilterra e Russia.
Di recente è partita una spedizione per il Cameron. Si conferma così l’appeal internazionale della produzione italiana di qualità.
Camerano è famosa per far parte di un importante distretto del mobile, ora tuttavia in profonda crisi dal 2008. Crisi che ha costretto alla chiusura molte delle aziende del settore, o a drastici ridimensionamenti. La speranza di Mobitaly nasce da un gruppo di dipendenti e di artigiani che non hanno voluto disperdere le professionalità acquisite in decenni di lavoro, e che si sono messi in gioco, disposti a rischiare in prima persona, con un grande spirito di squadra e una grande passione per il loro lavoro.
Cucine, mobili personalizzati di design e allestimenti su misura, sono realizzati nello stabilimento di Camerano: 2.200 mq., dotato di pantografi e foratrici d’avanguardia.
«È difficile, ma abbiamo molte carte da giocare – spiega il presidente della cooperativa Federico Frontalini – prima fra tutte la professionalità ed il know-how che ci contraddistinguono. Ma anche la selezione di materiali di qualità, l’attenzione ai particolari e la personalizzazione fanno la differenza. Nel mondo ci scelgono perché l’essenza del made in Italy sta nella nostra cultura e nel nostro saper fare».
Il nuovo anno ha visto l’ingresso di due nuovi soci lavoratori. L’azienda si sta preparando per partecipare alla fiera del design di Valencia in febbraio, poi sarà la volta di Milano ad aprile per la settimana del design internazionale. Mobitaly chiude il secondo anno con un fatturato in netta crescita rispetto all’anno precedente, e per l’anno in corso prevede una ulteriore, importante crescita.
Insomma, in così poco tempo Mobitaly ha bruciato le tappe e, come piace ripetere al suo giovane presidente Federico Frontalini: «Il lavoro non manca e a volte più che un azienda ci sentiamo un treno in corsa, e questo un po’ perché ce lo chiede il mercato e un po’ perché ci abbiamo preso gusto e vogliamo migliorarci di continuo».