07 Nov Auser: presentato a Loreto un documento sull’integrazione
Uno strumento di carattere pratico per sostenere le persone in difficoltà
Loreto, 7 novembre 2019 – Dai laboratori di sartoria nel fermano, all’apprendimento di un mestiere e prima ancora di una lingua. Dal prendersi cura di un orto a Macerata, alla creazione di turbanti per le donne italiane e straniere accomunate da diverse fragilità ad Ancona, fino ai richiedenti asilo che si occupano di verde pubblico nel pesarese. Tutte buone pratiche che arricchiscono chi le porta avanti e il territorio.
L’Auser, associazione che si occupa di invecchiamento attivo, ieri a Loreto ha presentato un Vademecum sull’integrazione, utile ai suoi soci e ai cittadini che lo vorranno consultare. Uno strumento anche di carattere pratico per sostenere le persone in difficoltà grazie alle soluzioni che ogni cittadino può mettere in campo per sostenere i diritti degli “ultimi”. Nasce nelle Marche ma sarà veicolato anche negli altri territori dove Auser opera.
In un momento storico dove ogni giorno ascoltiamo casi di discriminazione, l’impegno che parte dal Terzo Settore è una buona notizia che lascia ben sperare.
Manuela Carloni, presidente Auser Marche, parla di un filo rosso che attraversa tutte le azioni raccontate nel vademecum: la conoscenza. “Auser è rappresentata nelle Marche da una importante realtà consolidata, con più di 13.500 iscritti, 116 circoli e oltre 2000 volontari, che possono contribuire alla costruzione di un welfare di comunità, per una sussidiarietà ricca di partecipazione e solidale nello stesso tempo”.
Lorenzo Mazzoli, componente della Presidenza Nazionale, cita l’esperienza ormai trentennale di Auser e la sua forza, rappresentata da una fitta rete territoriale capace di erogare tanti servizi: dal trasporto sociale, alla consegna dei pasti, dalla promozione dell’attività fisica, ai soggiorni culturali fino al volontariato civico.
A margine della conferenza di organizzazione è stato redatto un documento conclusivo, in cui è stata sottolineata l’importanza dell’Europa come soggetto capace di praticare politiche di coesione istituzionale e sociale; è stata rilanciata la necessità delle politiche pubbliche a sostegno dello sviluppo e della sua qualità, uno sviluppo che dovrà essere sempre più attento alla tutela delle risorse naturali e alla sostenibilità, in grado di creare occupazione di qualità e di garantire uno stato sociale adeguato alla realtà.
redazionale