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In libreria La concezione dell’arte di Armando Ginesi

Volume-intervista a cura di Gabriele Bevilacqua per i tipi del Gruppo Albatros il Filo di Roma

San Marcello (AN); 29 agosto 2020 – A partire dalla fine di agosto, la casa editrice del Gruppo Albatros il Filo di Roma, sarà nelle librerie con il volume-intervista a cura di Gabriele Bevilacqua dal titolo La concezione dell’arte di Armando Ginesi.

Il professor Armando Ginesi e la copertina del libro

Il libro, che esce nella collana di saggistica “Speciali”, viene indicato come una novità dall’editore: «In questo pregevole saggio, ricco di spunti tratti dalla filosofia, dalla sociologia e dall’antropologia, Gabriele Bevilacqua intervista il critico d’arte jesino Armando Ginesi, uno studioso che ha portato avanti negli ultimi decenni una concezione metafisica dell’arte che attinge soprattutto all’ermeneutica. Ginesi ha alle spalle oltre trecento pubblicazioni in quindici lingue, a testimonianza di una passione orientata alla ricerca del “vero”, del “sacro”, senza tuttavia indulgere in un intellettualismo di maniera privo di sbocchi pratici».

Armando Ginesi, professore emerito di Storia dell’Arte già Ordinario presso l’Accademia di Belle arti di Macerata, giornalista, Console Onorario a vita della Federazione Russa; autore di oltre 300 pubblicazioni (364 sono quelle registrate dal Servizio Bibliotecario Nazionale della Biblioteca Centrale Nazionale di Firenze), oltre a questo e molto altro è anche uno degli editorialisti di Corriere del Conero.

Professor Ginesi, ci parli del suo libro, che cos’è l’arte per lei?

«Posso dire che considero il libro un condensato di oltre sessanta anni di studi, di ricerca, di professione, di vita. Sul tema dell’arte ma non solo. Esso nasce, in fondo, da una domanda apparentemente semplice ma estremamente complessa: “Che cos’è l’arte?” a cui tantissimi, cadendo nella trappola del qualunquismo culturale, rispondono “Quello che mi piace”, come se si trattasse di dare un giudizio su un piatto di pastasciutta. Posizione superficialmente relativistica da cui bisogna tenersi lontano mille miglia, almeno».

Dunque, che dice a questi amanti del gusto artistico della pastasciutta?

«A costoro suggerisco la lettura del “De Re aedificatoria”, scritto da Leon Battista Alberti attorno al 1450 in cui il grande architetto, urbanista e artista rinascimentale, distingueva con chiarezza la categoria del gusto (ciò che piace a me) da quella del bello (diciamo, dell’arte), e di non scambiarlo con la lettura “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” di Pellegrino Artusi».

Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica Italiana e il professor Armando Ginesi

Da dove arriva la sua concezione dell’arte spiegata nel suo libro-intervista, come l’ha costruita?

«Il libro, lo ripeto, lo considero il compendio, se preferisce il distillato, di più di un mezzo secolo trascorso a leggere centinaia di libri di storia dell’arte, di estetica, di antropologia culturale, di filosofia, di teologia, di storia, di psicologia, di sociologia; a visitare centinaia di musei in diversi Paesi del mondo; a progettare mostre in Italia e all’estero; a realizzare musei; a scrivere centinaia di libri e di testi per cataloghi che sono stati tradotti in 15 lingue. Senza riuscire a fornire (come tutti gli altri) una risposta definitiva al quesito, ma convinto di essermi avvicinato alla verità sulla natura dell’arte, sulla sua origine la quale, provenendo dall’extraempirico, deve mantenere per forza una dose di inesplicabilità per la ragione, e alla quale ci si può accostare attraversando la porta del sentimento. In fondo, come aveva intuito il poeta Charles Beaudelaire e come, successivamente, ha ben evidenziato il filosofo Paul Ricoeur».

E lei, con la sua preparazione ed esperienza, è riuscito a dare una risposta al quesito che cos’è l’arte?

«Se ci sarò riuscito ? Non lo so. Forse, per chi si accosta alla lettura (così come ad ogni altro genere di creatività) con presunzione e convinzione di onniscienza, no; mentre, per chi lo fa con l’umiltà dei veri sapienti, sì. O almeno in parte. Di una cosa sola posso essere sicuro al cento per cento: della sincerità con cui vi auguro una buona lettura».

Il consiglio, a chi è interessato, è di prenotare il volume presso la propria libreria di fiducia.

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