22 Ago Prosegue il lavoro del Parco del Conero per il contenimento del cinghiale
Conte, Presidente: «Dispiaciuti per l’incidente della notte scorsa»
Sirolo, 22 agosto 2024 – «In riferimento all’incidente occorso ad Ancona nella notte scorsa esprimiamo la massima solidarietà alla coppia che è sottoposta alle cure dei sanitari ospedalieri dopo aver urtato un cinghiale nella zona prossima al confine del Parco del Conero». A dirlo è Luigi Conte Presidente del Parco del Conero che precisa il lavoro che l’Ente parco ha avviato ormai da anni.
«Nel 2008 – ricorda Conte – fu evidenziata la comparsa del cinghiale all’interno del territorio del Parco del Conero determinato da vari fattori e fin da subito fu messo in atto un piano di gestione che ne prevede l’abbattimento per ricomporre lo squilibrio ecologico data la mancanza di predatori diretti quali il lupo.
Il piano di gestione inoltre pone in campo oltre all’abbattimento anche altre misure sia a tutela delle produzioni agricole come le recinzioni elettrificate, che a tutela della cittadinanza quale la messa in opera di segnaletica stradale dedicata».
«Per l’abbattimento dei cinghiali – insiste – l’ente parco si è dotato di circa 90 tra selettori e trappolatori formati che operano sia con la carabina che con le trappole mobili. I trappolatori sono attivi tutto l’anno e intervengono anche nelle aree periurbane dove, per ovvi motivi di sicurezza, non è possibile l’uso dell’arma da fuoco e utilizzano in regola con la normativa sul benessere animale lo storditore».
«Nel merito ricordo alcuni numeri che evidenziano il lavoro svolto: nel 2009 abbiamo censito una popolazione di 13 capi per km quadrato e, da quando abbiamo avviato l’attività di selezione, oggi censiamo circa 2 capi per Kmq sperimentando anche forme di cattura innovative e di abbattimento non dolorose per l’animale».
In conclusione, il Presidente Conte ribadisce che «il tema è attenzionato dal Parco del Conero, che l’obbiettivo del parco è quello di tendere all’eradicazione del cinghiale e che solo insieme, congiuntamente alle istituzioni, potremo giungere a soluzioni efficaci senza andare a discapito della natura e dell’ambiente. Resta la necessità di porre la massima attenzione, soprattutto nelle ore notturne, nel percorrere le strade soprattutto con mezzi a due ruote che, inevitabilmente, offrono pochissima protezione in caso di impatto con un animale selvatico, limitare la velocità in corrispondenza di zone con limitato campo visivo, senza illuminazione e compresenza di segnaletica di attenzione al pericolo di attraversamento della fauna selvatica».