Ancona, 18 ottobre 2018 – Il progetto di destinare un piano del nuovo stabile all’ex Fornace Verrocchio, dove era prevista l’autostazione, parrebbe definitivamente naufragato. Perché?, verrebbe spontaneo domandarsi. Se lo era chiesto anche il Gruppo Consiliare del M5S dorico che oggi, in una nota, riassume l’iter del progetto e spiega la sparizione.
«Perché è sparito l’Ostello? Ora lo sappiamo: ieri in Commissione i due tecnici, architetto Centanni e ingegnere Perilli, ce lo hanno detto» esordiscono i pentastellati.
L’antefatto
«L’Amministrazione comunale ha fortemente lavorato affinché un piano del manufatto destinato ad ospitare l’Autostazione Ex Verrocchio, fosse destinato ad Ostello. Per questo motivo nel 2011 chiese espressamente che l’Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù, in considerazione della inadeguatezza di quello esistente e a fronte di una domanda sempre crescente di ospitalità, verificasse la fattibilità dell’utilizzo ad Ostello di una porzione dello stabile già destinato ad autostazione all’Ex Fornace Verrocchio.
Nel 2013 il Consiglio Comunale licenziò una variante normativa proprio per quell’area ed inserì il “completamento dell’autostazione tra le opere prioritarie previste nel Programma Triennale delle OO. PP. prevedendo la destinazione d’uso apposita con la destinazione specifica ad Ostello”.

Quest’opera (che sarebbe stata l’unico progetto in corso di realizzazione in Italia redatto dall’architetto R. Erskine), era contenuta nel programma elettorale, diventato poi di governo, della Mancinelli per il 2013/2018, votato dagli anconetani e approvato dalla maggioranza del Consiglio comunale.
Poi l’oblio… fino al 2016, quando il Governo Renzi si inventa il Bando Periferie. Per potervi concorrere, gli Uffici comunali hanno allestito in fretta e furia – 60 giorni – un piano preliminare che, (davvero approssimativo e lacunoso perché in esso non si fa menzione della destinazione ulteriore rispetto l’autostazione), rispondendo alle sole tre direttrici del bando: Luogo (periferie) – sicurezza – Mobilità sostenibile, riuscisse ad intercettare i fondi.
Dunque, un progetto “redatto al volo” dal solito studio Sardellini Marasca.
In questo nuovo progetto, ne siamo ora davvero certi, l’Amministrazione Mancinelli si è rimangiata gli impegni presi, non solo nei confronti degli anconetani, ma anche dei progettisti nel frattempo coinvolti poi abbandonati: per poter attingere ai fondi l’Ostello doveva sparire perché non coerente con le tre direttrici che vincolavano la progettazione del “bando periferie”.
In buona sostanza, in luogo di un manufatto (firmato Erskine), con una duplice e necessaria funzione: autostazione e ostello, ci accontentiamo di una spianata per 260 auto, per lo stallo dei bus e un “frontalino” che dovrebbe ospitare funzioni a servizio. Al costo di 4 milioni e 200 mila euro chiavi in mano. Un affare!
Adesso che i fondi sono evaporati non è forse il caso di rimettere in discussione scelte frettolose e davvero poco lungimiranti?»
Gruppo Consiliare M5S Ancona
redazionale