Loreto, 20 aprile 2019 – È comprovato che il preservare al meglio un territorio e il valorizzarne le eccellenze non può che fare bene alla salute di chi ci vive e a migliorare le opportunità turistiche e di lavoro. Concentrarsi sul solo Contratto di fiume al fine dell’applicazione della Rete Ecologica Marchigiana, significa non considerare il restante 97% del territorio del comune di Loreto.
Con queste premesse, la lista civica guidata da Cristina Castellani ha presentato un atto avente ad oggetto “Tutela della Valle del Rio Bellaluce e di altre aree di pregio del territorio comunale. Sottoscrizione e rispetto dell’Accordo Agroambientale d’Area del 2003. Impegno al recepimento degli indirizzi regionali sulla Rete Ecologica Marchigiana in sede di pianificazione comunale per varie aree di pregio che necessitano di conservazione del territorio comunale“.
Nell’atto, si auspica che la grancassa del Contratto di fiume non sviasse il problema della tutela degli snodi e dei cosiddetti corridoi ecologici della rete stabilita dalla Regione Marche con legge del 2013. Risale infatti al 2003, su proposta proprio di Gianluca Castagnani, la stipula di un accordo Agroambientale d’Area – il primo a Loreto – a tutela della vallata del Rio Bellaluce. Accordo sottoscritto tra le Istituzioni Riunite Opere Laiche – delle quali Castagnani aveva la delega all’azienda agraria – e la Delegazione Pontificia. Il Comune di Loreto, all’epoca, si defilò dalla sottoscrizione di quell’accordo: “dimostrando poca sensibilità a nostro parere, e assenza di impegno su questa tematica” sottolinea Loreto Libera.

Ora la lista civica torna alla carica e intende far si che anche il Comune dimostri vera accortezza verso questo tema concreto e firmi l’accordo in questione, rinnovandone i contenuti con gli altri due Enti. Nella mozione Loreto Libera ricorda le specie animali e vegetali di interesse comunitario europeo che devono essere tutelate non solo a parole.
«La mozione – insiste Castagnani – intende far convocare la relativa Commissione consiliare al fine di redigere un elenco, seppur non esaustivo preliminarmente, delle aree e delle fasce ecologiche da inserire nella Rete Ecologica locale, nel Prg e, di conseguenza, nella Rete Ecologica regionale. Il tutto perché crediamo che, e lo dimostrano i dati incontrovertibili, la tutela del territorio in maniera veramente ecosostenibile porta più salute, più luoghi di svago, maggiori opportunità di lavoro e maggior benessere».
redazionale