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Il Sindaco di Osimo riceve risposta dall’ARPAM riguardo gli impianti di telefonia

L'agenzia propone azioni concrete per rassicurare la comunità locale, con campagne di misurazioni al fine di garantire la conformità alle normative vigenti.

Osimo, 2 aprile 2024 – Il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni, ha recentemente ricevuto una risposta dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente delle Marche (ARPAM) in merito alla richiesta di installazione di centraline fisse per il monitoraggio dei campi elettromagnetici presso la località di via del Fosso a San Biagio di Osimo.

L’ARPAM, in risposta alla richiesta del Sindaco acquisita con protocollo n. 9149 del 20-03-2024, ha fornito dettagliate informazioni riguardo alle centraline disponibili per il monitoraggio continuo dei campi elettromagnetici ad alta frequenza. Si evidenzia che l’ARPAM dispone di quattro centraline, utilizzate per verificare il rispetto dei limiti di esposizione previsti dalla legge vigente.

Nell’ambito specifico dell’area di via del Fosso e zone limitrofe a San Biagio di Osimo, l’ARPAM ha riportato che «Sul palo posto in via del Fosso (Coord. WGS84 Lat. 43°31’0.08″N Long. 13°29’39.04″E) risulta installata e attiva una SRB della società ILIAD la cui riconfigurazione più recente è stata eseguita nel 2022 e vede la presenza di un sistema 5G a 700 MHz; Sul palo posto in via del Fosso (Coord. WGS84 Lat. 43°30’56.8″N Long. 13°29’42.2″E) risultano installate e presenti SRB delle società Wind Tre, Vodafone e TIM. L’ultima riconfigurazione radioelettrica risulta eseguita dalla società Wind Tre nel 2017. Nessuno degli impianti ha al momento installato un sistema 5G; Il nuovo palo della società INWIT è una infrastruttura predisposta per la telefonia cellulare ma non risultano alla nostra Agenzia, alla data odierna, richieste di installazione di nuove antenne da parte dei gestori;».

L’ARPAM ha anche comunicato che l’ultimo monitoraggio nell’area risale al 03/08/2018, rilevando valori massimi di esposizione di 1.2 V/m. Le simulazioni condotte dall’agenzia non hanno rilevato criticità rispetto al superamento dei limiti di esposizione.

Tuttavia, considerando l’interesse e le preoccupazioni della cittadinanza riguardo alla questione, l’ARPAM predisporrà nel più breve tempo possibile una campagna di misure puntuali nelle abitazioni potenzialmente più esposte ed in eventuali edifici pubblici presenti, come le scuole. Questo approccio mira a confermare i risultati delle simulazioni e a rassicurare la comunità locale.

Infine, è stato evidenziato che, in base all’art.10 c.2 della Legge n. 214 del 30/12/2023, il limite per le aree a permanenza abitativa maggiore di quattro ore diverrà in via provvisoria e cautelativa 15V/m sulla media delle 24 ore, a partire da 120 giorni dalla emissione della legge, salvo diverse disposizioni regolamentari.

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