07 Giu Il ministro Franceschini e l’arretramento rotaie della Ferrovia Adriatica
Un progetto che trasformerebbe l’attuale percorso ferrato lungo la costa in pista ciclabile coinvolgendo Marche e Abruzzo
Ancona, 7 giugno 2020 – Dario Franceschini – ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo nel governo Conte II, carica già ricoperta in precedenza, dal 2014 al 2018, nel Governo Renzi e nel Governo Gentiloni – ha riportato in auge la proposta dell’arretramento della linea ferroviaria Adriatica, trasformando quella attuale in pista ciclabile.
Un progetto vecchio di anni che il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha rimesso al centro del progetto politico di sviluppo regionale, con la ripresa dei rapporti sul tema con RFI (Rete Ferroviaria Italiana). Un progetto ambizioso e piuttosto complicato nella sua realizzazione, come sottolineato anche da Boris Rapa, consigliere regionale di Uniti per le Marche, e Lorenzo Catraro, consigliere Psi della Provincia di Ancona, che lo reputano “Centrale per lo sviluppo economico e turistico, ma che occorra studiarlo seriamente”.
Per Rapa e Catraro, i punti essenziali sono:
– avere un progetto di fattibilità da redigere con Ferrovie dello Stato e coinvolgendo il territorio, i Comuni, le forze politiche e sociali, le organizzazioni, i professionisti e tante altre categorie valutando tutti i pro ed i contro;
– valutarne la sostenibilità in termini economici, sociali, urbanistici, ambientali e solo al termine di queste valutazioni procedere alla sua realizzazione.
«Perché – sostengono – arretrare la linea ferroviaria ed utilizzare quella attuale per una pista ciclabile, darebbe origine ad una Nuova Regione Marche modificando profondamente l’accessibilità ai Comuni che avrebbero la ferrovia lontana dai centri con tutto quello che ne consegue».
Esiste già un progetto fatto redigere dalla Provincia di Ancona con presidente Giancarli alcuni anni fa, ma era limitato al solo tratto Senigallia Ancona, mentre oggi l’idea è quella di un progetto complessivo tra Marche ed Abruzzo. Ed è in quest’ottica che Ceriscioli, fin dal 27 febbraio 2019, ha chiesto a più riprese al Governo Conte 1 e 2, d’inserire nel Contratto di Programma con RFI il progetto di fattibilità dell’arretramento della linea Adriatica. Oggi, con la dichiarazione di Franceschini, sembrerebbe che il progetto possa avere un futuro.
Non sarebbe la prima volta in Italia. Basti citare il progetto equivalente realizzato in Liguria nella provincia di Imperia, con una splendida pista ciclabile realizzata al posto del vecchio percorso della linea ferroviaria costiera spostata all’interno. Una pista ciclabile che nel suo tracciato attraversa una decina di Comuni: San Lorenzo al Mare, Santo Stefano al Mare, Riva Ligure, i territori litoranei dei comuni dell’entroterra di Cipressa e Costarainera, e le località a grande vocazione turistica come Arma di Taggia, Sanremo, Ospedaletti, Bordighera fino a Ventimiglia.
Una pista ciclabile, quella ligure, che ha dato impulso al turismo, ad alcune attività della ristorazione ed ha abbattuto l’inquinamento galvanico prodotto dal passaggio dei treni.
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