03 Ago Emergenza idrica a Pesaro: la diga di Mercatale come soluzione immediata
L'Assessore regionale Aguzzi propone l'uso della diga di Mercatale per affrontare il fabbisogno idropotabile di Pesaro e della vallata del Foglia. Il Consorzio di Bonifica conferma la disponibilità
Pesaro, 3 agosto 2024 – «Abbiamo già Mercatale». Con queste parole, l’Assessore regionale Stefano Aguzzi, durante il confronto sull’emergenza idrica convocato presso la Prefettura di Pesaro e Urbino alla presenza del neo sindaco di Pesaro Biancani, dei soggetti gestori del sistema idrico integrato, le Aato e il Comitato di protezione civile, ha indicato la diga di Mercatale, quale possibile – e quasi immediata soluzione – al fabbisogno idropotabile della città di Pesaro e della vallata del Foglia.
Il Consorzio di Bonifica, gestore della diga, viene così chiamato in causa sul dibattito attraverso il quale la politica e i diversi enti coinvolti, cercano di rispondere alle priorità di un territorio sempre più colpito dagli effetti dei cambiamenti climatici e tracciano i necessari nuovi scenari di sviluppo.
Interviene al riguardo Michele Maiani, presidente del Consorzio: «non possiamo che apprezzare la lungimiranza di Aguzzi circa il prelievo dalla diga di Mercatale a supporto dell’approvvigionamento idrico destinato alla vallata del Foglia e alle sue città. Da parte nostra ci sono tutte le condizioni favorevoli per procedere, sia per quanto riguarda le condotte già esistenti, sia per la disponibilità della diga stessa che a brevissimo verrà liberata dai fanghi depositati sul fondo e potrà tornare ad invasare oltre 5 milioni di litri d’acqua».
Rimarca la disponibilità anche Francesca Gironi, Presidente dell’Assemblea del Consorzio che raccoglie in toto l’appello del Consigliere regionale Aguzzi e conferma la volontà del Consorzio di verificare l’opportunità emersa prima durante l’incontro in Prefettura e poi ripresa fra pro e contro dalle varie parti politiche: «è innegabile che la Diga di Mercatale rappresenti un’opportunità tangibile per tutti i Comuni del territorio. È pienamente funzionante e grazie al progetto di sfangamento già finanziato dal MIT per € 8.669.413, riuscirà a recuperare circa 1 milione di capacità di invaso, utile sia in fase di laminazione delle piene, sia come bacino dal quale attingere per l’irrigazione e per l’uso idropotabile. Questo non ci pone in contrasto con la creazione di un nuovo invaso ma ci consente di rispondere in tempi brevi ad un problema di disponibilità della risorsa idrica che, anno dopo anno, sta diventando sempre più difficile da gestire».
A dare una mano alla diga di Mercatale nel raccogliere e custodire l’acqua ci sarebbero diversi altri invasi sempre afferenti all’area del pesarese. Rigenerarne la capienza originaria rappresenta una soluzione da perseguire senza ulteriori indugi. Spiega al riguardo il presidente Maiani «la provincia di Pesaro e Urbino può contare su diversi bacini artificiali, molti dei quali ad oggi pieni di sedimenti. Questo si traduce in una grande dispersione della risorsa, una dispersione che, con le lunghe estati siccitose e gli inverni senza neve, non ci possiamo più permettere. Su Mercatale abbiamo un innovativo progetto di sfangamento, redatto dalla nostra società di progettazione Bonifica Marche Engineering e che potremo replicare anche in altre dighe. Riduce di molto i tempi di pulizia dei fondali e consente di lasciare operativo l’invaso. Anche in questo caso, confermiamo alla Regione e a quanti coinvolti tanto la nostra disponibilità tanto a condividere quanto ad intervenire».
Il cambiamento climatico sta dettando nuove regole. Serve un cambiamento strutturale. Il Consorzio di Bonifica, in prima linea sulla questione ormai da anni, lo ha ben compreso e si è attivato al riguardo, presentando innovativi progetti, cercando i necessari fondi, cambiando anche il modo stesso di gestire le sue funzioni.
Conclude Francesca Gironi: «le esperienze maturate sul campo, il contatto diretto e costante con gli agricoltori, intervenire dove le alluvioni hanno distrutto, operare per arginare i danni provocati dalla siccità, la condivisione delle problematiche con le associazioni e i cittadini, tutto oggi ci sta guidando verso un nuovo modo di gestire le risorse della nostra regione, sia che si tratti di bonifica che di irrigazione. Non è più possibile operare in compartimenti stagni. Serve uno sguardo e una soluzione sistemica e speriamo che questo sentimento venga condiviso il prima possibile tanto dalla parte politica quanto dagli altri enti coinvolti».