Raccolta delle olive presso la Fondazione Ferretti
Iniziativa aperta a tutti con inizio ore 11
Castelfidardo, 11 ottobre 2018 – Con la nuova campagna olearia, ritorna anche l`appuntamento con la raccolta delle olive aperta a tutti, fissata per domenica 14 ottobre presso l’oliveto storico della Fondazione Ferretti (Contrada Campanari a Castelfidardo) dalle ore 11.00 alle ore 17.00.
La manifestazione, in collaborazione con il Centro di educazione ambientale regionale Selva di Castelfidardo, la Selva Società cooperativa sociale, la sezione fidardense di Italia Nostra Onlus e con il patrocinio di Comune di Castelfidardo, si svolge attorno ad uno dei più importanti appuntamenti della vita contadina di un tempo: si sperimenterà sul campo la raccolta a mano delle olive e si potrà degustare l`olio nuovo con i suoi profumi e sentori.
Ci sarà anche un mercatino di prodotti biologici e a km 0 e la possibilità di fermarsi per un pic-nic in autonomia o usufruendo di un piccolo stand gastronomico con panini, zuppa calda e bevande.
L’iniziativa si inserisce nel ben più ampio progetto di agricoltura paesaggistica e vuole diffondere valori di sostenibilità ambientale, conoscenze e stili di vita orientati al rispetto del bene comune e delle risorse naturali, far condividere competenze, sensibilità, conoscenze e capacità necessarie per salvaguardare il nostro ricco patrimonio culturale e ambientale, nonché la nostra salute.
Per informazioni: tel. 071/780156, e-mail: info@fondazioneferretti.org
Ricostituita nelle Marche l’ANPPIA memoria storica con presidente Gianluca Quacquarini
Camerano, 26 gennaio 2023 – Arriva una nota in redazione a firma Gianluca Quacquarini consigliere comunale dorico in orbita Articolo Uno, già iscritto al M5 stelle e ancora prima nel PD: “Ricostituita ad Ancona l’ANPPIA, Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, ed io sono stato eletto presidente di questa ricostituita federazione”.
Lì per lì, ignorando del tutto l’esistenza di questa Associazione, sono stato assalito dallo sgomento. Ma come, nel 2023 stiamo ancora a parlare di perseguitati politici antifascisti? In oltre vent’anni di mestiere, dal 2000 ad oggi, non ne ho mai incontrato uno. A cosa diavolo serve ricostituire una simile associazione? E ancora, a cosa diavolo serve essere degli anti qualcosa se quel qualcosa è finito nel 1946?
Gianluca Quacquarini
Mio nonno poteva essere un antifascista, dal momento che fu mandato al fronte nella Prima Guerra Mondiale (1915-1918) come un ‘ragazzo del ‘99” (nati nel 1899). E dunque testimone adulto dell’era fascista (1919-1943). Mio padre poteva essere un antifascista, dal momento che vide la luce nel 1928, alla caduta del regime di Mussolini aveva 15 anni e dunque sapeva cosa significasse esserlo. Un pensiero reso concreto dal fatto che per tutta la vita mio padre tenne nel cassetto del comodino in camera da letto la tessera del PCI, anche quando il PCI non esisteva più.
Loro sì, ma io? E con me tutti quelli della mia età o più giovani come appunto Quacquarini… Per me e per loro che senso ha, oggi, parlare di perseguitati politici antifascisti? Nessuno, ma rispondo solo per me. Per il semplice motivo che sono cresciuto in un’epoca in cui questi perseguitati semplicemente non esistevano. Appartenevano ad un passato per me remoto. Occhio però a giudicare, perché da quando ho iniziato a capire la storia ho sempre condannato il regime di Mussolini, e conosciuto a fondo la storia dei perseguitati politici antifascisti, da Sandro Pertini in testa e soci illustri, suoi compagni di lotta.
Così, sempre per capire, ho fatto qualche ricerca e finalmente ho capito. L’ANPPIA, che ha sede a Roma sin dal 1946, ha uno Statuto, un Comitato esecutivo con tanto di Revisori dei conti e un Collegio dei Probiviri; edita un giornale bimestrale: L’antifascista, fondato guarda tu proprio da Sandro Pertini, e ha sempre dedicato molta parte delle sue energie alla ricerca e diffusione della conoscenza della storia dell’Antifascismo e dei suoi protagonisti, attraverso pubblicazioni, convegni, mostre, attività nelle scuole e molto altro.
Quel che vale per la Shoah, dunque, vale anche per l’ANPPIA: la memoria storica è importante, mai dimenticare quei perseguitati dal fascismo che hanno fatto la galera e subìto l’esilio – in alcuni casi pagando con la propria vita – per costruire l’Italia democratica, liberale e repubblicana di oggi.
Dunque, il senso di questa ricostituzione sta tutto qui: ricordare la storia per non dimenticare, un monito affinché non si ripetano più certe storture del passato, assolutiste e sanguinarie. Del passato, però! Perché oggi proprio grazie a quegli eroi certe reminiscenze sono state cancellate, non ci appartengono più. E certi gruppetti nostalgici lasciano il tempo che trovano e non vale neppure la pena citarli. Meglio così, per un attimo avevo pensato che mi fosse sfuggito qualcosa!