SERIE D
Castelfidardo. «Una salvezza da dedicare ai tifosi e a tutte le persone che ci hanno creduto». A parlare è capitan Luca Pigini, centrocampista, classe 1989. A pochi giorni dalla salvezza che sa del miracoloso del Castelfidardo sul campo di Alfonsine, nel playout di serie D dove i biancoverdi hanno ribaltato il pronostico che vedevano favoriti i romagnoli che potevano contare su due risultati oltre che sul fattore campo.

«È vero, assomiglia un po’ a un miracolo, ma quando abbiamo conquistato i playout ero convinto di potercela fare. È stata sicuramente un’ulteriore motivazione in più da tramutare in vittoria». Detto e fatto capitan Luca Pigini sul campo romagnolo ha dato tutto, di Montagnoli invece la zampata vincente che ha portato alla vittoria.
«È stato il migliore» l’etichetta data dal presidente Franco Baleani a Pigini. «Ringrazio il presidente per le belle parole, ma abbiamo fatto tutti bene. Se c’è stata una squadra in campo era il Castelfidardo e penso che alla fine ci siamo meritati questa salvezza».

Dall’arrivo di mister Ruben Dario Bolzan è cambiata la marcia dei biancoverdi. «Il primo a crederci è stato proprio il mister. Ci ha dato la spinta in più. È stato bello per tutti, ma in particolar modo per lui e per i tifosi a cui abbiamo regalato una bella soddisfazione. Siamo stati tutto l’anno a rincorrere questa salvezza e al triplice fischio è stata una liberazione. Emozionante vedere tifosi e dirigenti in lacrime, veder esultare gli oltre duecento saliti da Castelfidardo».
Bolzan ha saputo caricare a dovere la squadra. «La svolta dal suo arrivo è stata soprattutto a livello mentale. Perché fisicamente eravamo messi anche abbastanza bene. Ci ha dato la quadratura, un assetto tattico. Fondamentali sono state le ultime quattro vittorie, ma soprattutto quella sul campo del San Nicolò quando ha azzeccato tutto».
Il prossimo anno? «Dovremo tribolare meno. Quest’anno non ci mancava niente. Anche se sono stati fatti alcuni errori da parte di tutti e in campo è mancato un po’ di attaccamento alla maglia».