Castelfidardo – Ancora malcontento e amarezza fra i genitori dell’Istituto comprensivo Mazzini di Castelfidardo. Dopo le note vicende legate alla scuola dell’Infanzia, al rinnovo del consiglio di Istituto e alla paventata revoca della delibera che stabiliva la chiusura della scuola il 30 aprile, questa volta a scatenare le polemiche è stata l’assurda decisione della dirigente Iannotta, poi in parte ritrattata, di negare senza evidenti motivazioni la partecipazione delle classi 2ª e 3ª della secondaria agli eventi conclusivi del progetto Teatro che si tengono ogni anno fuori Regione.
I ragazzi protagonisti del laboratorio teatrale della scuola, infatti, sono stati invitati rispettivamente ai concorsi di Lanzo Torinese, come naturale conclusione del cammino formativo di un intero anno scolastico, e di Udine, in qualità di ospiti d’onore per essersi classificati primi lo scorso anno.
Qualche settimana fa iI fulmine a ciel sereno: proprio mentre le classi iniziavano ad organizzarsi per le trasferte e i genitori della 3ª chiedevano di poter utilizzare i soldi vinti lo scorso anno ai vari concorsi, ecco arrivare, senza alcuna spiegazione, il diniego della dirigente.
I genitori degli alunni reagiscono sconcertati: «Perché rovinare un progetto a cui i ragazzi si sono dedicati anima e cuore, senza pensare minimamente alla loro delusione? – si sono domandati – E che cosa ha fatto cambiare idea alla dirigente riguardo un progetto ormai consolidato negli anni, che dà lustro alla scuola e che è stato regolarmente approvato dai rispettivi consigli di classe?»
Alla fine, pressata dalle richieste, la dirigente sembra aver deciso di concedere il patrocinio ad una delle due classi mentre i genitori dell’altra, ancora in attesa di una risposta, hanno deciso di far partecipare comunque i loro figli alla rassegna, a proprie spese e senza accompagnatori della scuola.
Ciò che disarma di più in tutta questa vicenda, però, è ancora una volta l’incapacità della dirigente di comunicare con le famiglie che, non solo non sono state informate per tempo, ma hanno dovuto più volte sollecitare una risposta alle loro richieste.
E come se non bastasse c’è un’ulteriore aggravante. Alcuni componenti del Consiglio d’Istituto, venuti a conoscenza dell’accaduto e di una lettera scritta oltre un mese fa dai genitori della classe interessata a tutti i consiglieri, e mai recapitata dalla scuola ai destinatari, hanno chiesto chiarimenti alla dirigente che, ad oggi, rifiuta il confronto e si oppone alla convocazione di una seduta ad hoc del consiglio.
«Tutto questo è davvero disarmante – lamentano i genitori coinvolti – La dirigente di un Istituto scolastico dovrebbe avere a cuore la componente delle famiglie invece di creare muri. Abbiamo scritto anche al Provveditore per chiedere di fare luce su questa vicenda e sull’incomprensibile comportamento della Preside. Vediamo se almeno da lui arriveranno delle risposte!».
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