Il Carnevale, nella storia dei tempi, ha sempre affascinato poeti, pittori, scrittori. Se chiudete gli occhi e pensate a Venezia e ai suoi carnevali sontuosi capite di cosa sto parlando. Le maschere mi hanno sempre messo un po’ d’inquietudine sin da bambina. Carnevale deriva dal latino ‘carnem levare’ che introduce al lungo periodo di quaresima prima della Pasqua.
Era una festa per nobili, durante il Medio Evo, dove i poveri trovavano il loro momento di liberazione e di sfogo. Attraverso le maschere e i carri allegorici. Una sorta di grande festa paesana che a volte durava giorni.
Il Carnevale di Rio con le sue sfilate lunghissime ne è la prova vivente.
Da noi, nelle Marche, Fano e Ascoli Piceno hanno le performance più belle. Ma ogni paese ha il suo Carnevale!
Il Carnevale è la festa dei dolci golosi
Castagnole ripiene di crema, di cioccolato, di panna. Anche di ricotta mantecata. Sono rigorosamente fritte e poi riempite. O anche vuote sono buonissime. Ricoperte di zucchero a velo che ne conserva la freschezza. Se siete bravi potete farle al forno. Ma non verranno morbide e vaporose come quando sono fritte. Del resto è Carnevale e, come si dice, ogni scherzo vale. Quindi vale la pena di scherzare un po’ con la vostra linea.

Se volete avere l’impressione di restare leggeri preparate frappe o fiocchi con farina, burro, scorza di limone, uova e un po’ di vino o un liquore che vi piace. Le potete fare al nocino, all’anice, al limoncello e un pizzico di sale. Impastate, stendete la sfoglia e fate dei rettangolini a cui farete un’incisione in mezzo o delle striscioline che poi stringerete in un fiocco. Friggetele in olio di semi, arachidi o girasole, asciugate bene e spolverate con zucchero a velo.
Gli arancini/limoncini e gli scroccafusi
Sono due dei pochi dolci tipici marchigiani doc e sono entrambi dedicati al Carnevale. Gli arancini/limoncini prevedono una preparazione più impegnativa perché l’impasto deve essere steso a sfoglia. Gli scroccafusi invece, che mi ricordano una commedia in vernacolo anconetano che si intitolava: ‘Gli scroccafusi di zia Cesira’ con una zia Cesira uguale a una Tina Pica di 50 anni fa, sono più facili perché dall’impasto bisogna ricavare delle palline, anche irregolari.

Gli ingredienti dei due impasti sono pressoché simili.
Farina, lievito di birra fresco o secco, se siete capaci di usarlo, burro, zucchero, latte e uova per la pasta degli arancini/limoncini. Farina, olio extravergine, zucchero, lievito di birra e uova – qui le chiare vanno separate dal tuorlo, montane a neve e inserite alla fine – per la pasta degli scroccafusi.
Per i primi dovete preparare anche lo zest di arancia e zucchero se fate gli arancini, di limone e zucchero se fate i limoncini. Si dice zest per fare i fighi, in realtà vuol dire scorza di arancia o scorza di limone a dadini.
La cottura degli arancini/limoncini e degli scroccafusi
Arancini/limoncini: dopo aver steso la sfoglia fate delle striscioline che riempirete di ‘zest/scorza’ con lo zucchero e arrotolate a mo’ di girella. Vi consiglio di non friggerli e di cucinarli al forno. 180°, carta da forno e un po’ di attenzione.

Scroccafusi: quando l’impasto è ancora appiccicoso fate delle palline irregolari e buttatele un attimo nell’acqua bollente. Quando tornano su scolatele con la schiumarola. A questo punto o le friggete in olio di semi come sopra. O le mettete in forno come gli arancini/limoncini. Finiranno subito e sarete costretti a rifarli.
Il Carnevale è la festa dei bambini
Ne sono proprio convinta e credo che tutti i giovani genitori abbiano il dovere di indirizzare i loro piccoli verso il Carnevale e di allontanarli da Halloween. Portate i vostri bimbi a vedere sfilate e carri. A catturare caramelle e cioccolatini lanciati dai protagonisti in maschera.
Chiedo scusa se ho offeso qualcuno ma non potevo resistere. Odio la festa di Halloween quanto amo le zucche ma cotte! Buon giovedi e martedi grasso!
Mmmm che bontà!!! Io amo di più il salato ma anche se non sono una bambina i dolci di carnevale mi piacciono un sacco!!! 👍👍👍