Ancona – «Aerdorica deve fallire, questo è l’unico modo per salvare l’Aeroporto. Solo con una nuova Società si riuscirà a salvare il Raffaello Sanzio». Questo è quanto afferma da anni il Carroccio.
A detta degli esponenti marchigiani della Lega: «Questa ostinazione nel cercare di evitare il fallimento della Società di gestione dell’Aeroporto sta portando nel baratro anche gli stessi lavoratori che, ormai da mesi, non percepiscono lo stipendio e nell’isolamento più totale i marchigiani che a breve si troveranno senza un aeroporto, nonostante i fortissimi investimenti fino ad oggi sostenuti».

E Sandro Zaffiri, presidente del gruppo consiliare in Regione, nonché presidente della Commissione d’inchiesta su Aerdorica che ha guidato un sit-in di protesta della Lega in aeroporto, rincara la dose: «È possibile che il PD che governa questa regione non si sia accorto che la strategia usata fino ad oggi sta portando alla chiusura dell’Aeroporto? Oppure tutto questo fa parte di un disegno per aiutare i suoi “compagni” di Bologna e Pescara?»
Zaffiri, nel suo ruolo in Commissione, prova a spiegare: «Questo governo regionale a guida PD deve prendere atto che la situazione è insostenibile ed è necessario un cambiamento, compreso quello del manager che deve essere un vero esperto di trasporto aereo.
Invece ci ritroviamo con un Amministratore Unico, la Massei, completamente inadeguata e che, oltretutto, tiene un comportamento ingiustificabile e di una gravità inaudita non rendendosi collaborativa neppure con la Commissione d’Inchiesta su Aerdorica.

Tra l’altro la Dott.ssa Massei – continua Zaffiri – ricopre anche il ruolo di Presidente dell’Interporto Marche, un doppio ruolo che secondo la Lega potrebbe anche avere dei risvolti di incompatibilità. Ma il governatore Ceriscioli è avvezzo ad avere nei ruoli chiave dei supermanager con il doppio incarico e con una prerogativa indispensabile, ovvero essere originari di Pesaro».
In definitiva la posizione del Carroccio è quanto mai chiara: «Non possiamo permetterci di continuare a versare soldi pubblici in una società che sarebbe dovuta fallire già da tempo».
Una posizione drastica quella di Zaffiri e compagni, su una situazione spinosa e drammatica che si trascina da anni senza soluzione di continuità. E non sarà certo un sit-in di protesta la chiave risolutiva. Mentre i lavoratori continuano a non percepire i loro emolumenti sacrosanti, chi deve decidere le loro sorti se la prende comoda, e non entra nel contraddittorio.