Castelfidardo – La notizia ufficiale è di qualche ora fa: i familiari hanno ricevuto la notifica intorno a mezzogiorno. È stato rigettato il ricorso di Giuseppa Fattori contro il sequestro della sua casetta di legno edificata in località San Martino di Fiastra, così alla fine l’anziana signora 95enne la dovrà lasciare definitivamente.

La vicenda, che ha colpito un po’ tutti finendo anche sui media nazionali, sottolinea una volta di più gli effetti negativi di una burocrazia incapace di utilizzare il buon senso.
I familiari della signora Giuseppa avevano eretto la casetta di legno – una settantina di metri quadrati – questa estate dopo il terremoto per permetterle di continuare a stare là dove aveva sempre vissuto. Su un terreno di proprietà della famiglia poco distante dalla casa lesionata irrimediabilmente dal sisma dell’ottobre 2016.
Avevano fatto tutto a modo, tranne una cosa: non avevano richiesto l’autorizzazione paesaggistica, una certificazione che non può essere pretesa successivamente alla costruzione e che non rientra in nessun tipo di sanatoria. A seguito di ciò, la procura di Macerata aveva chiesto il sequestro della struttura, i familiari di Giuseppa avevano fatto ricorso e il procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio, aveva concesso una proroga abitativa in attesa della pronuncia del riesame.
Pronuncia che è maturata ieri e trasmessa oggi ai familiari.

«Sono imbufalita – sbotta Gabriella Turchetti, figlia di Giuseppa, raggiunta telefonicamente dal giornale – non dico quel che penso sennò rischio la galera».
Le chiediamo le motivazioni della sentenza che, in merito alla notifica di sfratto recita: “pregiudica concretamente gli interessi attinenti alla gestione del territorio ed incide sul carico urbanistico con aggravio in misura apprezzabile”.
«Faccio notare – commenta Gabriella – che nell’abitazione sono presenti tutti gli impianti perfettamente a norma e funzionanti».
In merito all’uso della casetta, le motivazioni spiegano che: “tale uso dell’immobile si palesa idoneo ad aggravare le conseguenze dannose prodotte dall’opera abusiva sull’eco sistema protetto dal vincolo paesaggistico e giustifica l’applicazione della misura cautelare diretta ad impedire la protrazione o l’aggravamento delle conseguenze dannose del reato”.

Gabriella Turchetti non ci sta. Si trattiene dal commentare per non compromettersi, ma un minimo sfogo le è concesso: «Adesso voglio vedere – dice – se applicheranno la stessa misura e lo stesso metro anche alle altre casette come quella di mia madre».
In che senso? Domandiamo. «Nel senso che nel comprensorio del maceratese di casette in legno come quella di mia madre ne esistono almeno trecento. Daranno lo sfratto anche a loro?»
Giuseppa Fattori ancora non lo sa che è stata sfrattata, le daranno la notizia appena possibile. A 95 anni dovrà lasciare San Martino di Fiastra per andare a vivere a Castelfidardo, a casa di sua figlia Gabriella. Dovrà farlo perché qualche giudice ha deciso che la sua casetta di legno “pregiudica concretamente gli interessi attinenti alla gestione del territorio ed incide sul carico urbanistico con aggravio in misura apprezzabile”.
Nell’arco di un anno, all’età di 95 anni, Giuseppa ha perso due case: la prima il 26 ottobre 2016 per colpa di un terremoto, una calamità naturale; la seconda oggi, 7 ottobre 2017, per un cavillo burocratico, una calamità umana.