Cuochi d’Italia seconda stagione su TV8 si fa sempre più interessante se guardata con gli occhi di chi ama la cucina e le ricette tradizionali italiane, sempre più divertente per chi vuole passare mezz’ora di distrazione televisiva.
La puntata di ieri sera ha visto la sarda Laura Casula contro il trentino della Val di Non, Mirko.
Lei è diventata cuoca per una scelta di vita legata al ritorno alla natura. Il suo ristorante, Piedra Del Sol è a Gonnesa a Sud della Sardegna. Figlia di pastori ama la terra e ama il mare.
Mirko è giovanissimo, coltiva mele e le cucina nel ristorante dove lavora. Grandi numeri, in termini di coperti, per entrambi.

Donna tosta e determinata Laura regala pochi sorrisi e si concentra sulla prima prova. Fra i piatti sardi da lei proposti Mirko sceglie i malloreddus alla campidanese. L’unico piatto senza pesce ma con la salsiccia con cui si sente più a suo agio.

Mentre i due sfidanti cominciano a cucinare i giudici, Tomei ed Esposito definiscono rurali, contadine vere, le cucine delle due regioni. E mettono in guardia di fronte alle ricette con pochi ingredienti. Spesso, molto difficili da realizzare. Ridono di gusto guardando un trentino che fa i malloreddus. Mirko ha mani grandi ma veloci. Mai veloci come quelle di Laura, però. Lei è una maestra dell’arte bianca e si vede. Mani da malloreddus molto precise.
Quando vedono che nel sugo mette sia mirto che alloro iniziano un piacevole ragionamento su come, quando e quanto a lungo usare le erbe. Con la salsiccia mirto e alloro sono ‘la morte sua’ dice Tomei. Ma attenzione a non prolungare il tempo. L’amarognolo del mirto, se ben dosato, è molto interessante e dà al piatto una personalità in più.

Mirko, per non sbagliare, non mette erbe. “Scelta da condividere”, giudica Esposito. La prima manche vede vincitrice Laura. I suoi malloreddus sono da ‘taglio sartoriale’. Gennaro Esposito non riesce a nascondere l’entusiasmo per questo piatto in cui si sente tutto ben distinto ma unito. Anche Mirko prende dei bei complimenti e i due finiscono 18 a 14.
La seconda manche, la decisiva, è un’altra pasta ‘impastata’. Gli schultzkrapfen sono ravioli che Laura, in difficoltà nel pronunciarne il nome tedesco, chiama mezzaluna. Fatti con farina bianca e grano saraceno, difficile da amalgamare, sono ripieni di spinaci, cipolla stufata, ricotta, erba cipollina e parmigiano.

“Ma non sbirci cosa sta facendo Mirko?” Borghese provoca Laura che non alza gli occhi dal suo tavolo di lavoro. In sala c’è il compagno di 30 anni di vita che conferma: “Eh si, è una donna molto testarda. Coraggiosa. Non le fa paura nulla“. Laura evita lo speck perché non le piace. È un rischio? Vedremo alla fine.
Mirko stende con la macchinetta la sua pasta che, notano i due giudici, rimane molto cremosa, morbida. Del resto la traduzione letteraria di schultzkrapfen è ‘bomboloni scivolosi’ e così devono essere.
A momento del verdetto ai tre vengono presentati due piatti molto differenti. Geometrici ed eleganti quelli di Laura solo con burro e salvia. Molto ‘trentini’ quelli di Mirko che, purtroppo, scivola sui pomodorini messi solo per dare colore.

Tomei si complimenta con Laura: “Anche nell’impiattamento lei ha fatto la Sardegna”. Esposito, assaggiando quelli di Mirko sentenzia: “Siamo proprio nella malga.” Ma nemmeno i brividi e le emozioni espresse da Tomei e i due 9 conquistati da Mirko servono per superare il punteggio già alto di Laura. “Sei una grande cuoca e una grande professionista” è la conclusione di Tomei.
Vince Laura, per un solo punto di scarto: 33 a 32. Il suo commento è un timido sorriso. “Sei proprio tutta sarda, tu” ridono i tre. Stasera tocca alla Lombardia contro la Basilicata.